Biblioteca Civica Bertoliana

Novità

Gli anni gloriosi. [3], Il sol dell'avvenire

Gli anni gloriosi. [3], Il sol dell'avvenire

Francia, primavera 1959. Louis Pelletier, invecchiato e con problemi di salute, ha venduto il suo prospero saponificio a Beirut e si è ritirato a vivere in campagna, alle porte di Parigi, insieme alla fedele moglie Angèle, riavvicinandosi così ai tre figli Jean, Hélène e François. Jean è sempre in balia delle sue frustrazioni e soprattutto della tirannica moglie Geneviève, madre crudele della giovane Colette e del piccolo Philippe. Colette, in particolare, è una formidabile ragazzina sensibile e appassionata, che nasconde un trauma molto doloroso che la fa maturare prima del tempo. Hélène inaugura con successo un programma radiofonico notturno, mentre François - brillante giornalista di un grande quotidiano nazionale e cronista televisivo - viene contattato dai servizi segreti per partecipare a una delicata operazione di esfiltrazione di una spia a Praga in piena Guerra Fredda. La missione sulla carta non sembra presentare grandi difficoltà, ma potrebbe rivelarsi molto pericolosa. "Il sol dell'avvenire" è il terzo romanzo della grande saga dedicata agli anni del secondo dopoguerra. Giocando con il genere e strizzando l'occhio a John le Carré, Pierre Lemaitre racconta speranze e delusioni di un'epoca in piena trasformazione in cui, dietro a un ottimismo di facciata, minacciose zone d'ombra lasciano presagire un futuro inquietante. In questo nuovo capitolo della storia della famiglia Pelletier, che è al tempo stesso un romanzo d'azione e spionaggio, i drammi intimi assumono così una dimensione universale e i sogni di progresso si scontrano con le prime avvisaglie di un mondo in declino.

Un amore così bello

Un amore così bello

A tre anni dalla fine della loro relazione, Chen Xiaoxi si trova costretta a chiedere aiuto all'unica persona che avrebbe voluto tenere fuori dalla sua vita: Jiang Chen, il suo ex fidanzato. Ma quando si ritrovano faccia a faccia, il disagio iniziale lascia presto spazio alla vecchia, familiare complicità. In un intreccio di narrazione al presente e flashback, seguiamo la lunga storia d'amore di Xiaoxi e Jiang Chen. Cresciuti insieme, hanno condiviso fin da piccoli ogni angolo della loro quotidianità e per anni si sono sfiorati senza mai toccarsi davvero. Solare, pasticciona e piena di sogni lei; introverso, razionale e sempre un passo indietro rispetto alle emozioni lui. Eppure, a poco a poco, tra loro è nato un amore puro e sincero. Crescere insieme, però, può essere anche doloroso. La vita adulta, infatti, li ha costretti a fare i conti con la realtà: università, carriere diverse, il peso delle aspettative familiari e sociali. Così la loro storia si è logorata, fino a portarli alla separazione. Ora che sono ripiombati l'uno nella vita dell'altra devono fare i conti con un sentimento solo in apparenza fragile ma che, nonostante le distanze, i malintesi, i rancori e gli ostacoli, non ha mai smesso di esistere e di splendere. Semplice. Imperfetto. E bellissimo. Zhao Qianqian ci regala una storia che celebra le emozioni semplici e genuine, e la forza degli amori puri che crescono insieme a noi, che cambiano forma senza mai cambiare sostanza e che, come fili invisibili, continuano a legare due persone anche quando tutto sembra perduto.

C'era la luna

C'era la luna

«Volevamo essere avventati e liberi di sbagliare, sì, soprattutto di sbagliare». L’educazione sentimentale, politica, sessuale di un’adolescente nella seconda metà degli anni Sessanta, tra feste e proteste, risate e pianti, sogni arditi e drammatici risvegli. Un romanzo che trascina dentro la magia e il mistero della giovinezza. Roma, 1967. Sara Mei è stanca di essere una bambina. La terra di mezzo del ginnasio, su cui è appena approdata, già non le basta più. Il suo sguardo punta dritto ai piani superiori della scuola, dove ci sono le classi del liceo. Ad affascinarla è soprattutto un gruppo di ragazze spavalde, portatrici di una femminilità che ancora non conosceva: una femminilità “non” rassicurante. Una di loro ha un fratello, Saverio. È bello, colto, impegnato: impossibile non innamorarsene, anche se lui sembra sempre perso in pensieri immensi, o sospeso fra le note del suo pianoforte. Coraggiosa, piena di ironia, Sara si butta senza rete nel vortice di cambiamento che travolge la società. Passa senza sosta dal “Piper” ai cineforum, dalle prime impacciate esperienze con i maschi ai contrasti familiari, soffre e gioisce insieme alle amiche. Vive una stagione irripetibile, diverte, si diverte, sboccia. E arriva il 1969. Un anno incredibile, il 1969. Per il mondo è l’anno dello sbarco sulla luna, per Sara quello in cui si scopre grande, per una generazione, la sua, quello in cui le illusioni si sbriciolano nel fragore di una bomba. «Ci vuole una discreta tempra e tanto coraggio per fare una rivoluzione e io, per quanto mi fingessi spavalda, non mi sentivo all’altezza. Ero un po’ vigliacca e molto ignorante, ma almeno non ero più sola. Lola mi stava abbracciando e il suo profumo che sapeva di spezie orientali (mi pare si chiamasse patchouli) lentamente mi rianimava. L’amicizia è più potente dell’amore. L’amicizia guarisce e salva e ti assegna un posto nel mondo. E anche se io ero stonata come una campana non se ne sarebbe accorto nessuno perché le mie amiche avrebbero cantato in coro con me. Non c’erano più solo loro adesso, eravamo diventate noi».

Newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti!