Biblioteca Civica Bertoliana

Novità

La vita segreta degli elementi

La vita segreta degli elementi

Che siate appassionati o che abbiate conosciuto la tavola periodica solo sui libri di scuola, La vita segreta degli elementi farà sfolgorare la chimica in una luce tutta nuova. Sono in molti a sostenere che tra le cause del crollo dell’impero romano ci sia il piombo: onnipresente tra vini e acquedotti, l’elemento traditore avvelenò lentamente i nostri antenati. È una teoria dibattuta, ma non ci sono dubbi sul fatto che gli elementi chimici influenzino il nostro mondo molto più di quanto pensiamo. Al tungsteno, e alla sua ostinatezza, si devono le prime lampadine che illuminarono le case vittoriane. Il carattere ambivalente del cloro è stato la causa di numerose morti in guerra come di altrettante guarigioni, ed è grazie all’affabilità dello stagno se nel Quattrocento si sviluppò la stampa. E per le banconote degli euro, be’, il merito non può essere che dell’europio. Dietro a un aspetto rigoroso, la tavola periodica nasconde un mondo alquanto movimentato, affollato di vicende strabilianti e intricate relazioni, tra fiammate, esplosioni e mirabolanti passaggi di stato. Più impari a conoscerli, più ti accorgi che ogni elemento possiede un suo carattere: come in una grande famiglia, ci sono lo svitato e il piantagrane, la vecchia diva e l’ultimo arrivato, il tranquillone e il pollice verde, la coppia di inseparabili e i due che è meglio tenere lontani. Kathryn Harkup raccoglie le “vite” uniche di 52 elementi, muovendosi tra aneddoti storici e particolari scientifici con umorismo e chiarezza.

Bellagrand

Bellagrand

America, prima metà del Novecento. Tra strade infiammate dagli operai in rivolta e l'eco della Rivoluzione russa che promette la libertà dall'oppressione del capitalismo, Gina e Harry rincorrono il loro amore, che sembra non avere futuro. Troppo diversi i loro mondi, troppo lontane le loro aspettative: lei, immigrata dalla Sicilia quando era ancora una ragazzina, è tutta concretezza e istinto; lui, rampollo di una facoltosa famiglia con cui ha tagliato i ponti, è un sognatore infervorato dall'utopia comunista. Mentre Gina lavora fra la sala rammendi di uno stabilimento tessile e le pulizie a casa di gente facoltosa, Harry inneggia alla lotta del proletariato dal palco di un comizio e sostiene la propaganda scrivendo per giornali che non lo pagano un centesimo. Gina vorrebbe la rivoluzione del pane, una vita tranquilla e un figlio. Harry è pronto a sacrificare tutto per un ideale più alto delle piccolezze del quotidiano. Quando il radicalismo di Harry lo fa finire in carcere con il rischio di restarci per dieci anni, Gina ha solo una possibilità per salvare suo marito: chiedere aiuto al padre di lui, Herman Barrington, ricco industriale che è l'incarnazione stessa del capitalismo. È in quel momento che Herman offre alla giovane coppia il sogno di una nuova vita in Florida, a Bellagrand, in una villa bianca come la sabbia e l'innocenza. Sembra la promessa del paradiso, e forse lo è. Basterebbe rinunciare alla rivoluzione e scegliere l'amore... ma quale? Quello romantico, così forte da scalare una montagna di fango? O quello per la politica, che minaccia di far crollare tutto? Dopo "Figli della libertà", prequel della fortunata trilogia del Cavaliere d'inverno, Paullina Simons racconta un nuovo capitolo delle vite di Gina Attaviano e Harry Barrington, consegnandoci un romanzo che vibra di passioni e ideali.

La ragazza che sognava Hemingway

La ragazza che sognava Hemingway

Un'autrice in cerca d'ispirazione. Un padre mai conosciuto. Un viaggio alla scoperta di un segreto nascosto troppo a lungo. Le fiamme di cento candele rischiarano l'oscurità della cattedrale. Mentre veglia la bara chiusa, Delphine riesce soltanto a pensare che, con la morte della madre, ormai non c'è più nulla che la trattenga a Parigi. A diciassette anni, è finalmente libera di lasciare il collegio e inseguire il sogno di diventare scrittrice, sulle orme di un padre che non ha mai conosciuto, se non attraverso i racconti della madre. Le storie di quell'uomo geniale e imprevedibile, svanito nel nulla dopo due anni intensissimi e senza sapere di aver concepito una figlia, hanno accompagnato Delphine fin dalla più tenera infanzia, instillandole il desiderio di poter essere anche lei, un giorno, al pari di quella generazione perduta d'intellettuali e poeti che ha cambiato la storia della letteratura. Adesso che ha iniziato a scrivere il suo primo romanzo, sente che è arrivato il momento di confrontarsi con l'uomo che, con la sua assenza, ha segnato la sua vita: Ernest Hemingway. Così, Delphine si mette alla sua ricerca, in un viaggio che la condurrà dai vicoli oscuri di New York alle spiagge assolate di Cuba, dove forse le sue speranze s'infrangeranno contro una realtà che andrà ben oltre ciò che aveva immaginato... Una protagonista forte e in anticipo sui tempi, pronta a tutto per realizzare i propri sogni. Un'autrice capace di trasmettere tutto il fascino e le contraddizioni dell'epoca di Hemingway e della Generazione perduta. Una storia che ci ricorda l'importanza dei legami familiari e il potere che hanno nel forgiare la nostra identità.  

Ogni prigione è un'isola

Ogni prigione è un'isola

«So come vanno le cose col carcere» scrive, «il carcere lo odiano tutti. Alcuni amano il carcere degli altri, per così dire»: parlarne è un gesto inevitabilmente politico, perché rivolgendo lo sguardo al carcere lo si rivolge al cuore della società, ma questo è anche e prima di tutto un libro personale, in cui ogni cosa – ritratti, riflessioni, cronaca, ricordi – è cucita assieme dalla scrittura limpida e coinvolgente di Daria Bignardi. "Il carcere è come la giungla amazzonica, come un paese in guerra, un'isola remota, un luogo estremo dove la sopravvivenza è la priorità e i sentimenti primari sono nitidi": forse è per questo che, da narratrice attratta dai luoghi dove "l'uomo è illuminato a giorno", Daria Bignardi trent'anni fa è entrata per la prima volta in un carcere. Da allora le prigioni non ha mai smesso di frequentarle: ha collaborato con il giornale di San Vittore, portato in tv le sue conversazioni coi carcerati, accompagnato sua figlia di tre mesi in parlatorio a conoscere il nonno recluso, è rimasta in contatto con molti detenuti ed è tuttora un "articolo 78", autorizzata cioè a collaborare alle attività culturali che si svolgono in carcere. Ha incontrato ladri, rapinatori, spacciatori, mafiosi, terroristi e assassini, parlato con agenti di polizia penitenziaria, giudici, direttori di istituto. Per scrivere di quel mondo si è ritirata per mesi su un'isola piccolissima: Linosa. Ma il carcere l'ha inseguita anche lì. E gli incontri e la vita sull'isola sono entrati in dialogo profondo con le storie viste e ascoltate in carcere. Bignardi ci racconta il suo viaggio nell'isolamento e nelle prigioni, anche interiori, con la voce unica con cui da sempre riesce a trasportarci al centro delle esperienze, partendo da sé, mettendosi in gioco, così come ha fatto la mattina del 9 marzo 2020 in un video girato di fronte a San Vittore, mentre alcuni detenuti salivano sul tetto unendosi alle rivolte che stavano scoppiando in molte carceri italiane. In seguito a quegli eventi sarebbero morte tredici persone recluse.

L'uomo dell'enciclopedia

L'uomo dell'enciclopedia

Marzo 1784. Il settantenne Denis Diderot, convalescente nelle campagne di Sèvres, è raggiunto da un trafelato cronista alle prime armi, risoluto a mettere a segno il colpo giornalistico della sua carriera: intervistare l’uomo che ha legato il suo nome all’Enciclopedia (Encyclopédie, ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers), grandioso catalogo delle conoscenze umane e impresa editoriale senza precedenti nell’Europa del xviii secolo. Pur con il presentimento della morte, Diderot è ancora abbastanza ciarliero da intrattenersi a colloquio con il suo giovane ammiratore, ricostruendo le vicende significative della propria avventurosa esistenza. Ne esce un racconto movimentato, ricco di improvvisazioni geniali, di imprevedibili cambi di ritmo e di rotta. Narrando la rocambolesca genesi dell’Enciclopedia, di cui fu uno degli artefici, Diderot percorre e ci fa percorrere la Francia dei Lumi. Penetra nei salotti e nelle tipografie di Parigi, avvicina protagonisti ed eroi della scena politica e culturale: da Jean-Jacques Rousseau a Madame Pompadour, da Cesare Beccaria a Voltaire, dall’affabile censore Malesherbes all’altezzoso filosofo Condillac. Amici, collaboratori illustri, antagonisti palesi e occulti, donne di insospettata virtù ed erudizione, uomini di scienza e di chiesa, chiamati alla ribalta da Diderot, contribuiscono al suo ritratto nel momento stesso in cui lui li ritrae per noi. "Dopo aver consacrato quasi tutta la mia vita all’Enciclopedia vorrei mi fosse risparmiato lo spettacolo di vedermi sepolto dentro un’enciclopedia che immagino piena di inesattezze, visto che non sarò io a curarla". L’esigenza di diffondere la conoscenza, l’estro di improvvisare la vita, il piacere sfrenato di raccontarla, nell’autobiografia che Denis Diderot non scrisse mai.

PFAS

PFAS

Quattro lettere che messe insieme descrivono i contorni di un disastro ambientale globale. I PFAS (composti Poli e perfluoroalchilici), nati dall'attività umana, si sono diffusi in ogni angolo del Pianeta, contaminando l'ecosistema e il nostro organismo. In questo sconvolgente reportage, il primo su questo tema nel nostro Paese, Giuseppe Ungherese ci racconta la storia e gli effetti nefasti dei PFAS, derivati del fluoro utilizzati per moltissimi prodotti di uso quotidiano e definiti "inquinanti eterni". Attraverso un approccio unico, che alterna conoscenza scientifica, testimonianze e impegno civile, l'autore ci guida in un viaggio nelle zone di sacrificio, le regioni del mondo più colpite dalla contaminazione, dove gli interessi economici dell'industria e delle multinazionali della chimica hanno sacrificato la salute dell'ambiente e delle comunità, spesso con la complicità delle istituzioni, che per anni hanno ignorato o sottovalutato il problema. Dalla causa per crimini ambientali dell'azienda DuPont negli Stati Uniti, l'inquinamento da PFAS interessa molte zone dell'Occidente e arriva fino in Italia, allo stabilimento della Solvay in Piemonte e a quello della Fluorsid in Sardegna, passando per il Veneto, dove i PFAS hanno contaminato l'acqua potabile di oltre 350 mila persone. Cittadini che dal basso sono stati costretti ad attivarsi per vedere riconosciuti i propri diritti e, in un rinnovato civismo, hanno trovato nelle azioni collettive e di protesta la via d'uscita da questa crisi. Questo libro è anche la loro storia. Prefazione Robert Bilott.

Eventi

Calendario eventi

< Aprile 2024 >
LMMGVSD
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30

Dal 26/03/2024 al 27/04/2024

Esposizione: E io non sono stato che un passacarte!

e Palazzo Cordellina

Dal 08/04/2024 al 29/04/2024

Letture del Villaggio

Newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti!