Biblioteca Civica Bertoliana

Novità

Kamisama kiss. [Vol.] 1

Kamisama kiss. [Vol.] 1

La storia ci racconta le vicende di Nanami, la protagonista, che si ritrova improvvisamente senza niente, casa compresa. Un giorno infatti, di ritorno da scuola, Nanami trova una lettera di suo padre, che le dice che se ne è andato e che è inutile cercarlo. Poco dopo, alcuni uomini suonano alla porta e, a causa dei debiti mai pagati dal padre, le portano via tutto ciò che ha, lasciandola senza nemmeno un tetto sopra la testa. Dopo un primo momento di grande sconforto, compare uno strano individuo che si offre di ospitarla. Peccato che la sua non sia una casa normale, ma un vecchio santuario shintoista. E lui... è una divinità! La condizione per poter restare a vivere lì è farsi carico del suo lavoro. Ma cosa vorrà dire in concreto per Nanami? L'esistenza della protagonista - una ragazza un po' goffa, ma molto dolce e generosa e con un carattere da vendere - prenderà una piega molto insolita, che la farà vivere a cavallo tra due mondi, quello reale e quello degli spiriti. L'autrice ha preso spunto dal folklore giapponese per creare una gran quantità di personaggi fantastici, come tengu, demoni, draghi, serpenti divini e tanti altri. Lo stesso protagonista maschile, Tomoe, è uno spirito volpe, e sarà colui che scombinerà il mondo di Nanami, ma che le farà anche battere il cuore. I tanti, simpatici personaggi che popolano le pagine del manga danno gran carattere alla storia, mentre i disegni delicati ed eleganti e le ambientazioni sovrannaturali affascinano e catapultano chi legge in un mondo magico e misterioso, nel quale si vorrebbe poter rimanere anche dopo la conclusione del manga. Dopo la prima pubblicazione nel 2013, questo manga torna con una nuova edizione in 13 volumi di formato 12,8x18 cm, creata appositamente da Star Comics per il pubblico italiano grazie a un attento lavoro di selezione e cura dei materiali originali. La traduzione è stata completamente rivista, in modo da dare massima fedeltà al testo originale giapponese e far immergere il lettore nel vivo della cultura tradizionale giapponese.

Timeo in Paradiso

Timeo in Paradiso

«Dal Timeo di Platone viene quasi tutto ciò che vale la pena ricordare». Così afferma Piero Boitani fin dalle prime pagine, in procinto di incamminarsi nel percorso interpretativo di uno dei dialoghi platonici più letti e più fecondi, che qui compare in appendice nella nuova traduzione di Federico M. Petrucci. Del resto, cosa avrebbero potuto scrivere, senza il Timeo, Aristotele e Filone d’Alessandria, Agostino e Boezio, Dante e tanti altri sino all’epoca moderna? L’idea è quella di percorrere i sentieri del linguaggio figurato che da Platone portano a Dante, conducendo il Timeo, appunto, fino in Paradiso. Sentieri spesso obliqui, nascosti, mimetizzati, che arrivano all’epoca cristiana, nella quale il linguaggio «per miti verosimili» del dialogo continua ad avere fortuna, ma deve trovare una diversa giustificazione. Leggere la Scrittura con Platone si può, ma occorre cercare i modi giusti, tanto più che il Timeo affronta i nodi capitali della Creazione e della Bellezza. Boezio e la Scuola di Chartres sono gli eredi diretti di questa tradizione, con esiti sorprendenti dal punto di vista poetico e filosofico. Ma esistono anche discendenze indirette, che qui Boitani ricostruisce con maestria: Plotino, con la sua devozione al Bello; Agostino, che lotta con il problema della Creazione e fonda la nuova visione della Scrittura come umile e sublime a un tempo; Gregorio, il Papa narratore, esegeta e poeta, Alberto Magno, Tommaso d’Aquino e poi Dante, che si avvicina sempre più al platonismo man mano che si addentra nel Paradiso. Pagina dopo pagina prende forma l’albero genealogico dell’unico dialogo platonico conosciuto nel medioevo, con l’origine verso il basso, ma con un occhio puntato verso il tronco biblico e i rami frondosi del Bello e del Sublime. Boitani racconta questa vicenda cruciale della cultura occidentale con tutto l’entusiasmo – Platone direbbe la mania – di cui è capace, ricostruendo un’avventura intellettuale unica nella storia.

La pasticciera di mezzanotte

La pasticciera di mezzanotte

Dopo una vita passata a leggere libri altrui, il centenario avvocato Ferro decide di scriverne uno tutto suo per fare ordine nel proprio passato e raccontare una storia mai rivelata prima. Nel 1917, durante la Grande guerra, Torino è scossa dai tumulti della cosiddetta rivolta del pane: a ogni angolo di strada vengono innalzate barricate e l'esercito fatica a contenere la furia della folla, stremata dalla fame e dal senso di ingiustizia. È in queste giornate difficili che l'avvocato, scampato alla leva per via del suo gracile fisico, ritrova Jolanda, una donna già conosciuta anni prima, che sua madre avrebbe addirittura voluto fargli sposare. Jolanda è un'aristocratica di bell'aspetto, cresciuta in una famiglia che ha sempre glorificato i privilegi delle classi più agiate; ma adesso le cose sono cambiate, e anche lei vive una situazione di profondo sconforto. Quello che non è cambiato, però, è il grande talento di Jolanda in cucina, un talento che la donna ha sempre tentato di celare ma che ora avrà modo di esibire, scoprendo una parte segreta di sé che la cambierà per sempre. Il sapore del cibo, infatti, si trasformerà pian piano in ricordo, nostalgia di anni lontani, fino a diventare sinonimo di pace e normalità. Proprio grazie al cibo, la donna sarà capace di riconciliarsi con il proprio passato e i fantasmi della sua famiglia che spesso tornavano a tormentarla. In un'Italia ridotta quasi alla fame, in un periodo di crisi e razionamento, il senso del gusto diventa la chiave per la sopravvivenza, elemento nostalgico in grado di tenere vivi i ricordi e la sensazione di benessere legata al passato.

Fa' presto, vai piano

Fa' presto, vai piano

metà degli anni ottanta Luca Zaia era un diciottenne che si affacciava alla vita senza mai aver messo piede fuori dalla provincia. Forte dei suoi sogni di ragazzo, tra le certezze di un’esistenza scandita dai ritmi della natura e le incognite di un mondo tutto da scoprire, si troverà di fronte una realtà ben più complessa di quella del paese da cui è partito. Con la A A distanza della maturità e lo stile scanzonato dei racconti d’avventura, rievoca il viaggio in cui per la prima volta ha posato uno sguardo consapevole su se stesso e sulla vita, per consegnare ai giovani convinzioni e valori che lo guidano tuttora. Ripercorrendo tappa dopo tappa i luoghi di quell’avventura, confronta le possibilità di oggi con le difficoltà di ieri, le speranze di una generazione e le promesse della storia, tra intuizioni e desideri, aspettative e fuoriprogramma. Muovendosi per le strade d’Europa a bordo di una 2 Cavalli, racconta lo stupore nella «scoperta» dell’altro, l’esperienza delle frontiere, fisiche e psicologiche, la verità di una «terra promessa», la Spagna, sospesa tra nostalgia e progresso, lo smarrimento davanti al limite estremo, la malinconia del distacco e la libertà della memoria che resta, ma adattandosi all’età e all’esperienza. Il tempo del viaggio si dilata e nel susseguirsi di incontri ed eventi, i pensieri e le considerazioni di quei giorni si alternano alle immagini di paesaggi e città, in una profonda riflessione su come si diventa adulti, sulla passione per le idee e per la vita

Israele e i palestinesi in poche parole

Israele e i palestinesi in poche parole

In principio fu la Diaspora degli ebrei, cacciati dalla loro terra dai romani dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. E dispersi nel mondo per 17 secoli. Poi una serie infinita di dominazioni e di persecuzioni, fino alla fine dell'Ottocento e ai primi del Novecento, quando il Sionismo teorizza e organizza il ritorno a casa. Il resto lo fa la Shoah, lo sterminio di 6 milioni di ebrei per mano del nazismo. Nel 1947 l'Onu spartisce la Palestina transgiordana (più piccola del Piemonte sommato alla Valle d'Aosta) in due Stati: uno ebraico e uno arabo-palestinese. Ma nasce solo il primo. Le classi dirigenti arabe si giocano i palestinesi, vittime dei “fratelli” oltreché dei nemici israeliani, alla roulette russa delle guerre (quattro) e del terrorismo. E perdono sia le guerre sia i territori. Israele restituisce quelli occupati all'unico Paese arabo che nel 1978 accetta di riconoscerlo e fare la pace: l'Egitto. Poi nel 1993 lo fa anche l'Olp di Arafat col premier israeliano Rabin e si riaccende la speranza, subito frustrata dall'assassinio di Rabin da parte di un ebreo fanatico. Fra alti e bassi, violenze e attentati, massacri incrociati, torti e ragioni intrecciati, si arriva al ritiro israeliano da Gaza a opera del falco Sharon. Che però un ictus mette subito fuori gioco, inaugurando la lunga e buia era Netanyahu. Questi sabota il processo di pace con sempre nuovi insediamenti ebraici in Cisgiordania, appoggia addirittura Hamas per indebolire il moderato Abu Mazen e fa passare definitivamente Israele dalla parte del torto. In questo libro alla portata di tutti, che si legge d'un fiato come un romanzo, Marco Travaglio racconta con sintesi e chiarezza, lontano dalle opposte tifoseria da curva sud, la Guerra dei Cent'Anni israelo-palestinese. E risponde a tutte le domande e a tutti i dubbi suscitati dagli ultimi bagni di sangue.

Eventi

Calendario eventi

< Novembre 2023 >
LMMGVSD
1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30

04/12/2023

Bastoncino!

Newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti!