Biblioteca Civica Bertoliana

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Le indagini del commissario Bertè. Aspettando Cosetta

Le indagini del commissario Bertè. Aspettando Cosetta

Una sera di ottobre, a Lungariva. Neri Guerrini, ottantenne imprenditore agricolo di San Quirico d'Orcia, viene ucciso nella villa in cui trascorreva molti mesi all'anno. Il Guerrini, uomo riservatissimo che Gigi Berté conosceva di vista, frequentava poche persone: preferiva trascorrere il suo tempo scrutando il cielo stellato con il telescopio, leggendo e ascoltando musica. Un vicino di casa afferma che la sera dell'omicidio un'evanescente figura avvolta da un velo da sposa si trovava sulla terrazza in compagnia della vittima, ma l'uomo non è in grado di fornire altri particolari per identificarla e la sua testimonianza appare poco credibile a causa della sua passione per l'ufologia e l'esoterismo. Per conoscere meglio la personalità della vittima, Berté si reca nella tenuta in Toscana dove incontra il cognato, i nipoti, un ex maresciallo dei carabinieri che gli fa da guida e due donne che lo frequentavano in gioventù. Viene così a sapere che, cinquant'anni prima, il Guerrini era stato segnato da un trauma che aveva condizionato tutta la sua esistenza. È possibile che una vicenda così lontana nel tempo sia all'origine del delitto? O la causa è invece ben radicata nel presente di Lungariva e nelle frequentazioni di Neri Guerrini? Un'indagine complessa, quella che deve affrontare Berté, anche perché, questa volta, tutte le persone impegnate nella risoluzione del caso, dall'ispettore Francesca Belli al magistrato Irene Graffiani, sembrano avere idee ben precise sulle tracce – tutte diverse – da seguire...

I sultani

I sultani

All'inizio degli anni Sessanta Gabriella Parca e la sua collaboratrice Maria Luisa Piazza si misero in viaggio per l'Italia intervistando 1018 uomini di diverse età e condizioni sociali. A loro rivolsero domande inaudite per l'epoca, come "Che cosa pensa di una donna, che innamorata di un uomo prenda lei l'iniziativa verso di lui?", "Considera conciliabile il lavoro della donna fuori di casa, con i suoi impegni di moglie e di madre?", "Come dovrebbe reagire un uomo se sapesse di essere tradito dalla moglie?" e "Fra i suoi conoscenti, c'è qualcuno che ha rapporti con persone del proprio sesso?". Per la loro inchiesta dovettero ricorrere a sindacalisti, assistenti sociali, medici e parroci come garanti e fixer, perché era inconcepibile che due giovani donne andassero in giro a parlare di sesso con uomini sconosciuti. Non a caso il Giornale di Sicilia riferì della loro indagine definendole "due maniache sessuali". Questo libro raccoglie i frutti di uno studio sul campo volto a comprendere "mentalità e comportamento del maschio italiano", ovvero il punto di vista degli uomini sugli argomenti di cui le donne scrivevano alla posta del cuore e che Parca aveva già documentato in Le italiane si confessano. Oggi, a sessant'anni di distanza, nel nostro paese il quadro giuridico e la società sono mutati, ma il nocciolo duro di quella "mentalità", volta al controllo e al dominio dell'altro sesso, rimane. Ecco quindi che I sultani, oltre a costituire un prezioso documento storico, si rivela un'analisi purtroppo ancora attuale in alcuni suoi fondamenti.

Io?

Io?

Berlino, 1918. La guerra è appena finita, un uomo torna a casa e non è più lui. È convinto di aver rubato l’identità a un morto. Crede di vivere nel corpo di un altro; tutti lo riconoscono e pensano di sapere con chi parlano. Solo il vecchio cane gli abbaia contro e lo morde. Il cane sa che quello non è il suo padrone. Poi comincia a ricordare: Grete, la giovane donna dalla chioma tizianesca che ora vede alla finestra, è sua moglie; nella culla c’è il loro bambino; si rivolge a un’anziana signora chiamandola «mamma». Ma quei ricordi non hanno radici, sono cose che sa: «come un attore me ne sto su un palcoscenico, imparerò la mia parte, è già scritta fino in fondo, di certo già da prima, e io mi limito a recitarla». Solo l’amore incondizionato e la gelosia per Grete – quando riceve la visita di un uomo, Borges, un «amico» che l’ha corteggiata mentre lui era al fronte – risveglia un sentimento che potrebbe essere suo. Questo è quanto ci è dato sapere del protagonista prima che la storia inizi. Lo ritroveremo nell’aula di un tribunale, accusato di omicidio, mentre cerca di scagionarsi. Ma chi parla in queste pagine? Chi ha commesso il crimine? Il rispettabile chirurgo berlinese Hans Stern, o piuttosto Wilhelm Bettuch, l’umile fornaio che sembra averne assunto le sembianze? La risposta rimane racchiusa nel punto interrogativo del titolo e le ultime parole che l’imputato rivolge ai giudici non fanno che rendere ancora più impenetrabile l’enigma: «Ora chinatevi, spazzate via quel po’ di terra. Ed ecco, troverete – me. Sì, ossa e teschio e polvere e il mio nome, che non è il mio nome eppure lo è, il mio destino, che non appartiene a me, ma a un altro, e ora mi è piombato addosso, soffocante come fosse il mio». Mimetizzato per quasi un secolo come un piccolo vortice scuro fra le correnti della prosa espressionista, questo romanzo di Peter Flamm torna ad agire su di noi come un sortilegio, la stenografia di un sisma psichico ancora lontano dall’essere decifrato.

L'attesa

L'attesa

Isako ha un piano audace, meticoloso: sbarazzarsi nel giro di tre anni dell’anziano marito, Nobuhiro, che con le sue invenzioni ha fatto la fortuna della S. Optics, e impadronirsi di tutto ciò che possiede. Certo, può contare sul fatto che Nobuhiro è fragile di cuore, ma deve prima estorcergli un testamento che escluda le due figlie che lui ha avuto da un precedente matrimonio. Sesso e denaro: nient’altro conta per Isako. Seducente com’è, del resto, non ha problemi a manipolare gli uomini: dal marito, che la ama con senile devozione, al giovane che si porta a letto, il fascinoso Kanji, all’ex amante Shiotsuki – nipote di un alto papavero del Partito conservatore –, di cui sfrutta le influenti relazioni. Per Isako, in fondo, non sono che strumenti, sacrificabili. Difatti, quando Kanji viene accusato di aver picchiato a morte la donna con la quale viveva, pur di non essere coinvolta non esita a chiedere all’avvocato difensore – che lei stessa ha ingaggiato con l’aiuto di Shiotsuki – di farlo condannare. Anche l’avvocato, Saeki, non saprà d’altro canto resisterle a lungo. C’è però un nemico invisibile che nessuno può sgominare, il solo in grado di sventare le più gelide macchinazioni: il caso, di cui il finale svelerà la sbalorditiva incarnazione. Ritratto memorabile di una dark lady dalla sconfinata cupidigia, L’attesa è come sempre anche il ritratto di una società – quella del Giappone dei primi anni Settanta – asservita al profitto e affetta da una temibile astenia etica. E la prova lampante di come il noir, nelle mani di un grande scrittore, possa diventare specchio del mondo.

Le lupe

Le lupe

Lione, 1941. Fuori, la guerra, l’occupazione, il coprifuoco, il razionamento. Dentro, nell’immenso appartamento borghese, buio, deserto e polveroso, come «perduto al fondo del tempo», due donne temibili e un uomo che pensava di usarle per i propri scopi – e invece somiglia sempre più a un condannato a vita. E dire che, quando si era presentato in casa della «madrina di guerra» del suo compagno di prigionia Bernard (morto durante la loro evasione dallo Stalag), Gervais era convinto di avercela fatta: si era spacciato per l’amico, la donna e la di lei sorella minore lo avevano accolto (almeno in apparenza) con assoluta fiducia, e lui si era lasciato avvolgere in un tiepido bozzolo di carezzevoli premure, riuscendo a sedurle entrambe senza troppa fatica. O forse erano state loro a sedurlo... e quel tiepido bozzolo non era che una ragnatela inestricabile... Quando ne arriverà una terza, di donna, la sorella di Bernard, il gioco si farà durissimo. Se non altro perché la posta è un’eredità di venti milioni di franchi. A poco a poco, tra ambiguità, sottintesi e secondi fini (tutti deliziosamente malvagi), assisteremo a una vertiginosa partita di scacchi, in cui da ogni frase e da ogni sorriso sembra nascere una minaccia, e ogni mossa può essere mortale. Dando prova, ancora una volta, di una prodigiosa abilità, la «coppia diabolica» del noir francese fa crescere la suspense fino all’ultimo, crudelissimo colpo di scena, e ci regala un romanzo claustrofobico che, a distanza di quasi settant’anni, non ha perso nulla del suo fascino sinistro.

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Dal 01/07/2024 al 31/07/2024

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