Biblioteca Civica Bertoliana

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Little thieves

Little thieves

Dietro ogni dono si nasconde un debito. Lo sa bene Vanja Schmidt, sottratta a un destino spietato da due oscure dee, Morte e Fortuna, che adesso tendono la mano per reclamare il loro risarcimento. Il prezzo da pagare, però, è troppo alto e a Vanja non resta che una cosa da fare per riprendere il controllo della propria vita: pensare soltanto a se stessa, lasciando da parte ogni scrupolo. A offrirle, suo malgrado, questa opportunità è la principessa che serve, Gisele von Falbirg del Consacrato Impero di Almandia. Prendere il suo posto è semplice, grazie al filo di perle incantate che la “trasforma” nella sua vittima e le permette di cacciarla dal palazzo. E ancora più semplice è svuotare i forzieri dei ricchi nobili che la circondano, per finanziare la sua fuga. Inizia così la sua doppia vita: principessa di giorno e inafferrabile ladra di notte. I suoi furti sconvolgono a tal punto l’alta società da mettere sulle sue tracce Emeric, un giovane sottoprefetto incaricato di indagare sulla misteriosa ladra, che potrebbe rivelarsi un avversario molto più insidioso del previsto... A un passo dalla libertà, però, Vanja offende la dea sbagliata e viene maledetta. Avrà due settimane per fare ammenda, oppure sarà condannata a una fine terribile. Come se non bastasse, anche Emeric inizia a sospettare qualcosa e le si avvicina sempre più pericolosamente. Riuscirà Vanja a scampare al suo infausto destino o sarà lei, stavolta, a lasciarsi sottrarre ciò che ha di più prezioso?

Canapa

Canapa

Una pianta che da migliaia di anni (ovvero da sempre), accompagna l'umanità nella sua storia, ma che da circa un secolo è diventata oggetto delle attenzioni di tutte le forze di polizia del mondo. Un ragazzo che incontra questa pianta e i suoi prodotti, quando sono avvolti di quell'aura illecita che attrae e respinge, ma che non sempre fa riflettere. Due storie che si intrecciano, perché mentre il ragazzo cresce e con lui la sua consapevolezza, insieme si sviluppa anche la curiosità sul perché di quei divieti, sul motivo per cui quella pianta è bandita dall'agricoltura, dall'industria, dalla farmacopea, settori in cui aveva dimorato per secoli. Così l'autore, parallelamente al suo percorso che lo ha portato prima a fondare un sito web con l'obbiettivo di stimolare la discussione verso politiche di liberalizzazione della pianta, e poi a creare e dirigere Dolce Vita, rivista italiana sulla cultura della canapa e gli "stili di vita alternativi", ci racconta la tormentata vicenda del più controverso vegetale nella storia della nostra civiltà, cercando nuove domande e ottenendo alcune significative risposte. Due storie davvero incredibili: quella di Matteo che dai banchi dell'università abbandonati in fretta si è inventato imprenditore nel settore della comunicazione, e quella della canapa che, con estrema fatica ma altrettanta forza, sta riemergendo dal limbo dell'illegalità in molte parti del mondo e da ultimo, almeno in versione "light", anche nel nostro Paese. Una "rivoluzione verde" che ha un solido retroterra culturale, ben oltre il cosiddetto uso ludico, narrata in maniera esemplare da uno dei suoi protagonisti. Prefazione di Beppe Grillo.

L'ultimo mago

L'ultimo mago

È la notte di Capodanno del 1960 e, in un lussuoso appartamento affacciato sul parco del Valentino, un gruppo di persone siede attorno a un tavolo. L’aria è quasi elettrica e nessuno osa emettere un fiato. Aspettano l’inizio di quelli che il padrone di casa chiama «esperimenti» ma che per chi è lì hanno un valore inestimabile, metafisico, soprannaturale. Gustavo Rol ha l’eleganza garbata e poco esibita di chi cammina con naturalezza in qualunque stanza del mondo, e il pubblico pende dalle sue labbra. Solo un uomo lo guarda con sospetto, è sicuro che ci sia un trucco e vuole svelarlo. Nino Giacosa è un uomo rotto, in fuga: dai debiti di gioco, dai fantasmi della disfatta di El Alamein, da Miriam, la donna che ha amato. Da sé stesso. Dopo tanti sogni infranti, tuttavia, ha trovato qualcosa che può riempire il vuoto della sua esistenza: una storia. La storia che sta scrivendo giorno e notte nella squallida stanza di una pensione è quella di un grande imbroglio, celato dalle mani sapienti di un illusionista. Ed è con questo atteggiamento scettico, l’occhio attento a ogni dettaglio, che Nino inizia a partecipare alle serate di Rol. Ma tra i due uomini, all’apparenza così diversi, si crea presto una complicità imprevista. E nelle passeggiate attraverso una Torino gelida e impenetrabile, Rol racconta a Nino la propria vita, il «dono» che ha scoperto grazie a un polacco conosciuto a Marsiglia, gli studi e lo scoramento all’idea di essere ammirato ma mai compreso.

Il cuore è uno zingaro

Il cuore è uno zingaro

Il maresciallo Gino Clemente avrebbe immaginato tutto tranne che doversi trasferire dalla sua amata Polignano a Bressanone, in Alto Adige, a pochi chilometri dall'Austria, dove molti parlano tedesco e la gente cena alle sette di sera. Per cercare di integrarsi nella comunità altoatesina si muove in mountain bike, mentre l'inseparabile moglie Felicetta si dà al giardinaggio nella loro nuova casa, con risultati altalenanti. A rallegrare la permanenza al Nord è il ritorno inatteso di una vecchia gloria della musica pop italiana: Gabriel Manero, noto per aver scritto nel 1983 il suo unico grande successo – Todo corazón – che li aveva fatti innamorare. Il cantante, originario proprio di quella città dove non si esibisce da quarant'anni, viene invitato a inaugurare la Casa del luppolo, la birreria gestita dalla biondissima Barbara Kessler, e il suo concerto chiama a raccolta tutti gli abitanti dei dintorni. È l'occasione per un tuffo nel passato: molti fra i presenti lo conoscono dai tempi dei Righeira, e lui dopo l'esibizione decide di festeggiare questa rimpatriata nella sua eccentrica villa. Tutto sembra andare per il meglio ma, tra lo sconcerto generale, la mattina seguente Gabriel viene trovato senza vita sulle scale di casa. Si tratta di una caduta accidentale oppure no? Sarà il maresciallo Clemente, aiutato dalla moglie, dal cane Brinkley e dal proprio formidabile intuito a risolvere quello che sembra un enigma incomprensibile. A sostenerlo nell'impresa ci sono il brigadiere Guglielmotto, un intraprendente piemontese dai denti che "più bianchi non si può", e il suo storico braccio destro Agata De Razza, che a Bressanone è di casa e lì ha lasciato un grande amore. Tra vecchie canzoni e indizi difficili da decifrare, il maresciallo resta fedele a se stesso e scopre l'anima inquieta e vibrante di un paese che alcuni chiamano Brixen e che fino a quel momento sembrava molto, troppo tranquillo.

Giura che sei mio

Giura che sei mio

L'università è finalmente alle porte e Arianna Johnson non vede l'ora di dare inizio alla sua nuova vita al fianco di suo fratello Mason e i suoi amici. Per anni si sono impegnati per ottenere un posto nella stessa università, tutti insieme: perché sono una famiglia, e le famiglie non conoscono ostacoli quando si tratta di restare uniti. Un mese prima dell'inizio delle lezioni, sono tutti in procinto di partire per una favolosa casa sulla spiaggia, in una vacanza che si preannuncia fin da subito emozionante. Per Ari è il momento perfetto per lasciarsi andare, divertirsi e dichiararsi a Chase, uno dei suoi migliori amici. Tra loro non c'è mai stato niente, per le rigide regole imposte da suo fratello Mason, ma Arianna non riesce più a mettere un freno all'amore che prova; quando, durante una festa sulla spiaggia, Chase la vede con il capitano della squadra di football proprio della loro futura università, ne rimane colpito e supera finalmente il confine della loro amicizia. La gioia di Ari è incontenibile, le speranze per il futuro sono altissime. Per questo, nel momento in cui sorge il sole e Chase rinnega tutto ciò che c'è stato tra loro, tenere insieme i pezzi del suo cuore le sembra impossibile. Arianna inizia così a precipitare, cadendo in un burrone di cui non vede il fondo, priva di alcun appiglio. I giorni all'università, prima così promettenti, cominciano a scorrerle davanti senza che lei possa viverli. tutta l'euforia per quella nuova avventura sembra essere ormai scemata. Fino a quando, una sera, Ari si imbatte di nuovo in Noah, il popolare capitano della squadra di football con cui ha parlato in spiaggia quella fatidica notte d'estate. Immergersi nel blu dei suoi occhi è facile, ridere con lui è liberatorio. Diventare sua amica è naturale. FinChé Chase non li vede di nuovo insieme.

Io sono Marie Curie

Io sono Marie Curie

Parigi, 1894. Mentre si immerge nelle intricate ricerche per la sua seconda laurea in Matematica, dopo aver conseguito quella in Fisica, Marie s'imbatte in Pierre, un animo affine in grado di decifrare la sua mente complessa. Tra loro nasce un connubio di intelletti straordinari, uniti dalla sete di conoscenza e dalla volontà di esplorare insieme gli enigmi dell'universo. Tuttavia, Marie fin da giovane si rivela essere una donna particolare: rifiuta il destino di moglie tradizionale, respingendo l'idea di confinarsi tra le mura domestiche. Per lei, l'amore per la scienza è un compagno di viaggio nel sogno comune, un'ossessione che la guida lungo un percorso inedito. Quando si ritrova improvvisamente sola, costretta a confrontarsi con l'ostilità dell'ambiente scientifico maschilista e conservatore, inizia una battaglia per affermare la sua identità e il suo ruolo nel mondo. La vita di Marie prende così svolte inaspettate, mettendo alla prova la sua forza e la sua determinazione. Tra avventure misteriose e sfide personali, la scienziata che avrebbe successivamente conquistato ben due premi Nobel si trova a lottare non solo contro le forze della natura, ma anche contro un'epoca che fatica ad accettare il genio femminile. Attraverso la penna di Sara Rattaro, la figura di questa donna prodigiosa giunge fino a noi per portare il suo messaggio necessario e potentemente contemporaneo in ogni ambito e sfera dell'oggi: indossate il vostro coraggio e sfidate il mondo. È possibile. Tutte possiamo essere Marie Curie.

Tra il silenzio e il tuono

Tra il silenzio e il tuono

C’è un’età della vita in cui si può trovare una voce pura: una voce tra il silenzio e il tuono. Non c’è un altro modo per parlare di sé, forse, quando guardarsi indietro, e dentro, è lo stesso movimento. E tutto, proprio tutto – le gioie, i dolori, la scoperta dell’amore come quella della morte – è in noi con la stessa forza. Attraverso le lettere di un ragazzo che cresce e di un misterioso nonno, Roberto Vecchioni ha scritto il suo romanzo più intimo e struggente. Questo è un romanzo fatto di lettere, ma non è un romanzo epistolare come gli altri. Si alternano due voci: da una parte c’è lui, Roberto Vecchioni, che racconta a un fantomatico nonno alcuni degli episodi più significativi della sua vita. Li riporta in presa diretta, proprio mentre gli accadono, a dieci, quindici, trenta, ottant’anni. Infanzia, amicizie, studi, canzoni, dolori, amori. Sconfitte e vittorie. Il nonno, dal canto suo, non gli risponde mai: forse non ce n’è bisogno, forse conosce Roberto fin troppo bene. Le sue lettere sono indirizzate ad altri personaggi, veri o immaginari, e affrontano gli argomenti più disparati. Che si tratti di Schubert, di bizzarre teorie sugli ingorghi stradali o di scrittori russi che conosce soltanto lui, ne scrive sempre con la medesima, grandissima passione. E anche se le lettere di Roberto raccontano la storia di una vita – e insieme la storia di un corpo, che sente, ama, si ferisce, si ammala – e quelle del nonno sono puro pensiero, capita di rimanere spiazzati, perché ogni tanto parlano di qualcosa che sembra essere accaduto a entrambi. Di un palco illuminato, ad esempio, e di un uomo che chiede di essere chiamato amore. Ma, soprattutto, della morte di un figlio, e del dolore lacerante che non ti abbandona mai. Cinquantatre lettere, cinquantatre momenti sfolgoranti per catturare «l’ombra sfuggente della verità». In un tempo in cui il prima e il dopo possono confondersi, e persino, forse, illuminarsi a vicenda.

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